Convivium: ricette dall’antica Roma

Banchetto

Uno degli aspetti che mi ha sempre affascinato dell’antica Roma, è legato al cibo. Come erano le tavole imbandite? Che tipo di piatti venivano preparati? Esistevano degli “chef stellati”?

Convivium: ricette dall’antica Roma sarà la rubrica dedicata alla cucina con lo scopo di provare a dare delle risposte a queste domande. Ogni mese proverò a toccare qualche argomento sulle abitudini alimentari dell’epoca e conto di proporvi qualche ricetta che ci è stata tramandata.

Prima riflessione di carattere generale: i banchetti romani non erano le orge ampiamente riproposte nei film e nelle serie TV!

Il termine banchetto si riferisce ad un pasto collettivo con una sua ritualità. L’ospitalità era un aspetto piuttosto importante e contrariamente a quanto siamo soliti fare noi oggi quando veniamo invitati, in epoca romana era il padrone di casa che omaggiava i suoi ospiti con dei doni.

Il pasto principale presso i Romani era la cena (o coena); mentre il ientaculum, colazione della mattina, e il prandium, il nostro pranzo di mezzogiorno, sono pasti alla buona che si facevano in piedi. In origine si pranzava nell’atrium, il luogo della casa dove la famiglia trascorreva la maggior parte della giornata; solo col diffondersi del lusso si cominciò a destinare per la cena stanze appositamente costruite, i triclinia.

BanchettoNel triclinium (che significa “tre letti”) si cenava stando sdraiati. Vi erano appunto tre letti disposti attorno ad un tavolo su cui venivano poste le pietanze. Quando la cena veniva allestita con maggior fasto e solennità e vi erano molti invitati, era chiamata convivium.

Il pasto era così composto:

  • Antipasto (gustum)
  • Piatti Forti (caput cenae)
  • Dessert (mensa secunda)

Non tanto diverso da quello che si può trovare oggi in molti ristoranti stranieri dove il piatto unico (o main course come recitano i menù) la fa da padrone.

La consuetudine di mangiare distesi su di un letto si diffuse già in età repubblicana per poi diffondersi in tutti i territori conquistati da Roma. Questa posizione, che per noi è scomoda, permetteva però di ingerire una maggiore quantità di cibo e consentiva ai convitati di assopirsi tra una portata e l’altra.
Come detto, il triclinio era costituito da tre letti intorno alla tavola,  da destra a sinistra, venivano chiamati: SummusMediumImus.
Ognuno aveva a sua volta tre posti per un totale di nove posti. C’è una ricorrenza del numero tre! Non sono casuali, infatti, in una società molto superstiziosa, le fonti ci ricordano che i commensali non dovevano essere meno delle Grazie (tre) e non più delle Muse (nove).
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